Ho trovato, per caso un vecchio tema delle scuole superiori di Martino.

Il tempo per una persona autistica non esiste, o quantomeno viene percepito in modo diverso; può essere tutto e niente, può essere un attimo o un’eternità.

Ovviamente questa è una mia interpretazione, che ho potuto desumere dai comportamenti di mio figlio.
“Io so” o “io so che” era e rimane la sua parola chiave per aprire un discorso quando scrive, l’ho messa tra parentesi per capirne il senso.

 

L’argomento del tema era:

Il tempo della natura, i tempi della storia e quelli della poesia, il tempo dell’animo; variazioni sul mistero del tempo.

(io so) decisamente la resistenza del tempo a trovare spazi e modi ripetibili, diventa chiave di interrogativo soprattutto per chi lo vive in modo sequenziale.
(io so che) la sequenza del tempo per molti è l’unico modo che hanno per ordinare la loro vita, scandire il tempo in modo tradizionale dà loro la sensazione di essere in sintonia con il mondo.
se perdessero l’ordine conosciuto?
se il tempo scandisse le cose con ordini diversi?
tutto sarebbe rimesso in discussione, tutto potrebbe cambiare.
(io so che) la natura ha delegato al sole il suo ordine temporale.
il sole genera il ciclo giorno notte, mesi e stagioni e l’essere umano segue questo ordine e a sua volta crea un ordine temporale nascita morte.

(io so che) tutto questo rientra nella sfera conscia e naturale e fa si che ogni essere vivente usi la natura come fosse un orologio. di fatto la natura scandisce il passare del tempo in un solo modo vivendo cicli che iniziano con il risveglio o nascita fino al letargo o morte.

(io so che) non è la stessa cosa per la poesia che è espressione di quell’essere superiore chiamato uomo. l’uomo un tantino evoluto lascia la materialità della vita e racconta la sua storia attraverso il tempo e lo spazio e tutto assume un significato senza tempo da cui ordini emotivi fanno della poesia, fantastica interpretazione di eventi passati o futuri dai quali cogliere essenze a volte prive di contenuti. puro cibo per l’anima.

(io so che) la storia è l’esempio più classico del tempo inteso come tempo reale, concreto. la storia racconta in modo cronologico gli avvenimenti del sistema planetario conosciuto; le scoperte, le evoluzioni in qualche modo dalla nascita fino alla morte. la storia racconta del tempo in modo oggettivo non interpretativo e si limita a parlare di tempo materiale.

(io so che) il tempo dell’anima è scandito dall’essere umano in modo totalmente soggettivo tutto diventa relativo, tutto in funzione di obiettivi e aspettative niente in comune con il ciclo vitale. presto sarà legato a tempi diversi e funzionali ad un obiettivo ampio, potrebbe essere anche una vita intera.

(io so che) il mio tempo è dolorosamente diverso, io sto attimi che durano anni e anni che passano in un lampo. il tempo è energia e si muove nello spazio con modalità difficili da comprendere e percepire. io decisamente sono a disagio quando non percepisco il tempo terreno, so che non ho alternativa se voglio vivere qui e ora, comperarmi un orologio e lasciare che scandisca il tempo della mia permanenza su questa terra.

Ho bisogno di ricordarmi ogni tanto che la bellezza sta nel modo diverso di vivere e affrontare la vita; certo Martino invece che affidarsi ad un orologio preferisce farsi scandire il tempo da me, ma ho realizzato solo in questo momento di essere un orologio vivente!
Che dire, grazie Martino?